Imparare a leggere con IL CESTINO DEI TESORI


Modi di avvicinamento al libro
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Avete mai visto un bambino di 9 mesi giocare con un libro e  cercare di afferrare con le sue piccole manine l’oggetto rappresentato?

Se fosse un oggetto reale lo avrebbe già tirato fuori!

 

Di libri e di come sceglierli per la fascia di età 0-3 anni ne abbiamo già parlato ampiamente nell’articolo : “0-3 anni: 6 consigli per scegliere il libro giusto

Ma come iniziare questo percorso fondamentale nel mondo dei libri?

Bene! Realizzate un cestino dei tesori secondo le indicazioni spiegate in questo articolo.

ATTENZIONE! Non sarà un cestino di quelli “ortodossi”.

Dovete inserire anche qualche oggetto familiare al bambino: la paperella del bagnetto, un animale di plastica preferito, il cucchiaino con il quale mangia ecc…

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“Giocando al cestino” presso lo spazio gioco del Comune di Prato

 

I passi successivi ce li suggeriscono Rita Ventino Merletti e Luigi Paladin in “Libro fammi grande”:

Realizzate artigianalmente un libro cartonato con immagini fotografiche e/o solhouette che riproducano alcuni degli oggetti presenti nella cesta.

Nell’esplorazione del libro, i bambini potranno scoprire direttamente la corrispondenza tra la raffigurazione e il reale oggetto a cui fa riferimento.

Formeranno quindi dei legami di immediata corrispondenza e verrà facilitata la creazione delle prime simbolizzazioni cognitive.

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Al contempo, i bambini potranno familiarizzare con il libro e scoprire che esso può raffigurare, riportare, rievocare, quello che non c’è, ovvero che è come un cesto che contiene non cose vere ma la loro immagine.

Il gioco può continuare con interventi di stimolo da parte dell’ educatore volti a sollecitare denominazioni, ricerche, abbinamenti, presenze, inclusioni: ad esempio “troviamo la figura di questo oggetto nel libro”, “troviamo nella cesta l’oggetto raffigurato su questa pagina”, “Come si chiama questo oggetto?”, “quali sono gli oggetti che si usano per mangiare nella cesta come nel libro?”, “per preparare la pappa cosa usa la mamma, troviamolo nella cesta e/o nel libro?” ecc.

Quanto avviene con la cesta è possibile che venga effettuato anche con l’etichettatura degli oggetti presenti nell’ambiente domestico o educativo (affiancando all’oggetto la rappresentazione fotografica o la silhouette) e poi attivando forme di modeling, mostrando e denominando al bambino la rappresentazione corrispondente all’oggetto.

Dagli studi di Judy DeLoache  viene dimostrato che passare dall’oggetto reale alla sua rappresentazione è alla base dei processi di simbolizzazione e quindi del linguaggio.

La formazione di oggetti simbolici richiede una doppia attività: è necessario che il bambino percepisca e mentalmente si rappresenti sia l’oggetto stesso sia, nello stesso tempo, la relazione tra l’oggetto e ciò che esso rappresenta.

Il raggiungimento di una “doppia rappresentazione” è una sfida formidabile per i bambini molto piccoli.

La relazione tra simbolo e referente, che sembra semplice e ovvia per gli adulti, non è né semplice né evidente ai bambini piccoli, perché si concentrano troppo sull’oggetto stesso a scapito della relazione con il suo referente.

Questa modalità di lavorare sui prerequisiti della lettura fin dalla più tenera età è una scuola di pensiero relativamente giovane!

Noi lo abbiamo proposto e realizzato presso uno spazio gioco del Comune di Prato

Basti pensare che la letteratura per ragazzi anche se nasce in Inghilterra abbastanza presto, fino al 900 è rivolta solo ai ragazzi che già sapevano leggere.  Nel 1901  Beatrix Potter iniziava la strada del picture book con Peter Rabbit, libro di piccole dimensioni per bambini incapaci di leggere. Nel 1926 viene pubblicato Winnie the Pooh di A. A. Milne, vero primo lungo libro di narrativa rivolto ai bambini di 3-4 anni. Solo nel 1940 Dorothy Kunhardt negli Stati Uniti pubblica Pat the Bunny (Accarezza il coniglietto), un libro interattivo e multisensoriale. Nel 1947 ancora negli Stati Uniti viene pubblicato Goodnight Moon di Margaret Wise Brown, un perfetto picture book che avvia l’abitudine alla lettura condivisa con suoni dolci, ritmati e facilmente memorizzabili.

L’immagine di copertina è tratta “Giocando s’impara” di Miriam Stoppard ed. Mondadori

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