Pochi giorni a Pasqua e tante, a volte troppe, uova di cioccolata a disposizione. Come sopravvivere…
Un week end lungo di 4 giorni, 1 treno, 1 traghetto, 2 amiche 1 sola: Capri.
Il profumo del mare e della vegetazione è intenso tanto quanto il profumo del caffè in piazzetta al mattino, e il rumore delle risate alla sera orario aperitivo.
L’immediatezza delle foto arriverà più di tante parole. Vento, sole, sapori di pesce e tantissimi limoni.
La canzone del Mare
Il Faro
Dal centro percorrendo via Targara, si arriva ai Faraglioni, e alle Saline.
Non vi potete perdere una serata (anche due) a l’ ANIMA E CORE e una cena al
Ristorante da Paolino, alberi di limoni sopra testa e un servizio eccellente.
Gli amanti di Capri
L’isola sostiene nel suo centro
l’anima come una moneta,
che il tempo e il vento pulirono
lasciandola pura come mandorla
intatta e agreste
tagliata nella pelle dello zaffiro
e lì il nostro amore
fu la torre invisibile che trema nel fumo,
il mondo vuoto fermò la sua coda stellata
e la rete con i pesci del cielo,
perché gli amanti di Capri
chiusero gli occhi
e un rauco lampo conficcò
nel fischiante circuito marino,
la paura che fuggì
dissanguandosi e ferita a morte,
come la minaccia di un pesce spaventoso
per improvviso arpione sconfitto:
e poi nel miele oceanico
naviga la statua di prua, nuda, presa al laccio
dall’incitante ciclone maschile.
Pablo Neruda