Giocare con il fango


Davvero dovremmo incoraggiare i bambini a giocarci?
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Ne “I DIRITTI NATURALI DI BIMBI E BIMBE” di Gianfranco Zavalloni, il secondo diritto è IL DIRITTO A SPORCARSI, a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti.   fango 5 fango 3 Scrivo questo articolo in una giornata di pioggia mattutina, il sole pomeridiano non è riuscito ad asciugare il giardino e le attività programmate per una piccola festa tra bambini si sono svolte all’interno. Questo sarebbe stato invece il momento di portare fuori i bambini per intraprendere qualche gioco libero come ad esempio il preparare torte con la terra e l’acqua piovana, pasticciare e sporcarsi. Bruno Munari lo sapeva: il tatto è il primo strumento di comunicazione del bambino. Attraverso il tatto  impara a conoscere il mondo, a interagire. E tra i sensi è il più coinvolgente e scambievole: il tatto prevede infatti contatto, scambio, relazione e conoscenza.   Forse la nostra cultura, per la maggior parte, nonostante le iniziative anche di molte Scuole e Nidi, non è ancora pronta a vedere i bambini tuffarsi nelle pozzanghere in una giornata di pioggia, ma dovremmo iniziare a dare ai bambini la possibilità di farlo . fango 1     Scopriamo perché: (questi suggerimenti  sono stati presi da bambinopoli.it) 1.Giocare nel fango è divertente: Il divertimento è dato da innumerevoli fattori, non ultimo il senso di libertà che un’esperienza simile si porta dietro. La certezza di star facendo qualcosa di fuori dall’ordinario, il coinvolgimento di tutti i sensi, la condivisione con gli altri bambini, rendono i tuffi nel fango uno dei giochi in assoluto più divertenti che un bimbo possa provare. 2. Giocare nel fango affina le capacità sensoriali non esiste un’età giusta per giocare nel fango. Da 0 anni in su, ogni bambino trarrà dal fango, dal mix di terra e acqua, dalla sensazione di freddo, morbido, liscio, viscido… che prova, un insegnamento diverso che andrà a stimolare questo o quell’altro senso. A essere coinvolti soprattutto tatto, vista, olfatto (l’odore del fango è uno di quegli odori che dall’infanzia ci portiamo dietro per sempre, associato a ricordi piacevoli della nostra vita). 3. Giocare nel fango aiuta a rafforzare il sistema immunitario È stato scientificamente dimostrato che i bambini che vivono in ambienti protetti, sterilizzati sviluppano più facilmente patologie e allergie. I microbi presenti, invece, nel fango aiutano a rafforzare il sistema immunitario del bambino rendendolo più forte e più sano. L’esposizione allo sporco, infatti, serve per preparare il sistema immunitario a rispondere alle più comune malattie dell’infanzia e a prevenire l’insorgere di allergie. 4.Giocare nel fango facilita le relazioni coi coetanei Il gioco nel fango può essere solitario (il bambino si sofferma a sperimentare le sensazioni provate) ma, molto più spesso, un gioco di gruppo in cui la relazione con l’altro viene favorita proprio dal tipo di attività in sé: saltare, correre, tuffarsi, sporcarsi…. sono tutte azioni che presuppongono un’emulazione, una condivisione dell’esperienza, una complicità. 5. Giocare nel fango stimola la creatività Un po’ come la sabbia, anche il fango è un ‘materiale’ che può essere utilizzato per creare altro e dar vita ad altri giochi. Può diventare ‘palta’ per erigere castelli e ponti, base per gustose ricette improvvisate, argilla per dare forma a sculture e statue, colore per riempire fogli e quaderni.. Insomma, il gioco non si riduce solo al saltare. Ma può dar vita a qualcos’altro, in un continuo stimolo di creatività, esperienza cognitiva, sviluppo sensoriale.   fango 4   Qual’è la vostra opinione in merito? Nei vostri armadi ci sono impermeabili e stivali per vivere come “occasione” una giornata di pioggia?

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