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Perché molti bambini, perfettamente sani da un punto di vista fisico e apparentemente immersi in ambienti adeguati, sviluppano scarse capacità intellettive, gravi sofferenze psicologiche e difficoltà dal punto di vista sociale e relazionale?

Oggi sappiamo bene chela sola misurazione del QI (quoziente intellettivo) da solo non può bastare per predire il successo (in senso ampio) nella vita di un individuo.

Avere un buon QI non garantisce né il successo, né l’equilibrio psicologico, né la felicità di un individuo!

Le abilità psicologiche e cognitive agiscono sempre insieme

La loro combinazione può essere determinante per il benessere dei nostri bambini.

I processi cognitivi negli ultimi anni sono stati davvero tanto studiati.

I processi emotivi invece godono di uno studio più recente proprio grazie alle nuove tecniche sperimentali che ne hanno permesso lo studio.

Fatto sta che senza emozione, collegata  in qualche modo alla cognizione, anche l’apprendimento ne subisce le conseguenze.

Quando manca l’emozione nessun processo cognitivo viene attivato.

Si può dire in un certo senso che sono proprio le emozioni a determinare come il cervello matura e si sviluppa!

Tutte queste utili informazioni le potete trovare nel librettino associato al gioco:

Le sfumature delle EMOZIONI

Un gioco utile per sviluppare l’intelligenza emotiva.

Cos’è l’intelligenza emotiva?

L’intelligenza emotiva è la capacità di leggere il proprio mondo interiore e quello altrui, e di agire perché le situazioni si risolvano nel modo più positivo possibile  per tutti gli attori in campo. Maggiore intelligenza emotiva significa maggior benessere psicologico e migliore qualità della vita.

Il gioco è corredato da 48 carte emozioni e 16 situazioni 

Le 6 emozioni base: felicità, rabbia, sorpresa, tristezza, disgusto, paura e tutte le sfumature emotive.

Come giocarci viene proposto a livelli a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere:

• riconoscere l’espressione
• dare un nome all’emozione
• riflettere sulla relazione causa effetto tra un evento e un’emozione.

Quest’ultimo passo è molto interessante per capire che spesso dietro un’emozione c’è una “lettura della realtà” propria, insomma un pensiero che consapevolmente o meno genera una reazione emotiva ad un evento. Per una situazione possono scatenarsi non una ma infinite emozioni e reazioni diverse, anche molto distanti da quello che si può immaginare in un primo momento.

La cosa più bella di questo gioco è che va giocato insieme.

Non si può parlare di emozioni senza la presenza relazionale…. mai!

Per approfondimenti qui trovate il link alla casa editrice GRIBAUDO!

Dott.ssa Federica Vannoni

Psicologa Psicoterapeuta