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I BAMBINI DI UNA VOLTA GIOCAVANO IN PIAZZA, SCALZI PER I CAMPI, SCAVALCAVANO I CANCELLI, GIOCAVANO CON LE  BIGLIE, A CIBBE’, GIOCAVANO CON LA FIONDA CERCANDO DI MIRARE LA CODA DELLE LUCERTOLE.

I bambini di una volta sapevano salire sugli alberi, i bambini di oggi alla prima sbucciatura chiedono di essere disinfettati e di mettere un cerotto.

I bambini di una volta condividevano le aie dei contadini, oggi imparano cosa sono in prima elementare quando si insegnano le vocali.

I bambini di una volta collezionavano biglie, quelle vinte agli amici giocando per strada, oggi una biglia così piccola non sarebbe data in mano a molti per paura che venga ingerita.

Sono cambiate tante attenzioni, ci sono tanti occhi molto più clinici sui piccoli bambini.

Sos tate, baby sitter laureate, insegnanti di inglese private.

I bambini di una volta giocando nell’erba ritornavano spesso molto sporchi. Oggi li dobbiamo abituare a sporcarsi, a mangiare con le mani prima che con la forchetta per recuperare una maniera opportuna di conoscenza del cibo e del nutrirsi. Molte programmazioni dei nidi sono basate su percorsi sensoriali.

Esistevano tanti più orti e insalate e lumache. Oggi la compriamo in busta, già lavata, forse.

Forse si stava meglio quando si stava peggio?

Non esiste UNA risposta per questo, se non quella dettata dal sano buon senso che mi invita a dirCi: sporchiamoci, conosciamo, tocchiamo, sperimentiamo consci dei pericoli e delle buone abitudini che possiamo recuperare.

Il mondo visto da un albero, tra le fogli e i piccoli insetti, con un adulto che ci insegna su quale ramo forte poggiare i piedi, non avrà lo schermo LCD ma ha dei colori imbattibili e regala percezioni e sensazioni che valgono sicuramente una mano sporca e qualche possibile sbucciatura.