Il Piccolo Principe


Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi
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HAI LETTO IL PICCOLO PRINCIPE?

Adesso possiamo anche chiederci se lo abbiamo VISTO, al cinema!

Difficile spiegare la storia de Il Piccolo Principe, ad un adulto, come ad un bambino.

Si può, molto più semplicemente, ma consapevoli di fare un grande, grandissimo, immenso regalo, suggerire la lettura del libro,  ed oggi grazie a Mark Osborne anche la visione del film. Un pò lontano dalla lettura della favola romantica e dolce del libro, sicuramente più moderno (se vogliamo) ma davvero tanto capace di arrivare nel profondo. Quindi serviranno i fazzoletti, perché le emozioni saranno incontenibili, e usciranno (per fortuna!) anche sotto forma di lacrime.

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La protagonista del film è una bambina dagli occhi grandi, senza nome (senza nome! non viene mai nominato il suo nome…. può essere forse ognuno di noi?) ha una vita ipotizzata e scandita da ritmi adulti, comodi agli adulti, riferimenti sicuri per gli adulti, linee guida per gli adulti…. schemi rigidi che non servono  sempre in tante situazioni che viviamo, in quelle occasioni dove serve un canale di ascolto e un approccio difficile da definire, dove non tutto è visibile agli occhi… ma sopratutto al cuore…

La sua mamma sembra averlo scordato e cerca di passarle un “metodo” studiato nei minimi dettagli per affrontare la vita, seguendo piani specifici, dove il fuori regola non viene incluso nel possibile. Una specie di scudo, che indossa a ritmi serrati.

L’aviatore  (lo stravagante vicino di casa) e con lui il valore dell’amicizia che la protagonista scoprirà  in parallelo con la lettura de Il Piccolo Principe, pagina dopo pagina la accompagneranno alla scoperta di un nuovo modo di vedere, vivere, sentire, ascoltare, pensare, condividere, ridere, piangere…..

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Non servono regole infatti per la fantasia, per lasciarsi andare, per ridere, per piangere, per calcolare il peso di un dolore, di una perdita, per la meraviglia….che i bambini custodiscono molto bene, anche i bambini moderni di oggi, come quelli del 1943… prima edizione de Le Petit Prince.

Ma non è un cartone per bambini…( alcune critiche…)

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I miei compagni di cinema lo hanno guardato assorti : 5-8 anni, pop corn sotto i denti e giubbotto dietro la schiena. Avranno capito il capibile, facilitati dalla stop motion usata per i riferimenti al libro e la dimensione tridimensionale riferita alle novità introdotte dal film.

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Per gli adulti questo film è un regalo.

Una narrazione da parte di altri adulti, regia e sceneggiatura, una loro interpretazione del libro, una finestra su una visione matura dell’importanza di rimanere bambini, della fortuna che hanno tutti quelli capaci di ricordarsi come si fa a meravigliarsi, stupirsi, emozionarsi, anche là dove comporta dolore e fatica.

Siete mai riusciti a rispondere alla domanda “hai letto Il Piccolo Principe? ” senza perdervi in qualche vostro ricordo, emozione legata a questo libro, esperienza personale… o invece vi siete ricordati di situazioni , persone, amori, perdite, dolori, VITA senza riuscire a narrare per intero il contenuto della favola?

Il regista ci è riuscito con l’aiuto di altri protagonisti, trasponendo ancora le pagine di questo libro alla vita “reale” di una bambina (mamma, famiglia, vicini di casa, progetti, speranze…) perchè questo libro a mio avviso prende forma e si trasforma per ogni lettore in base alla sua sensibilità e capacità di accogliere i messaggi del biondo principe abitante dell’asteroide  B-612.

Buona visione. P.S.: ricordate i fazzoletti ;)

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