Grande come un bambino


La saggezza dei bambini
saggezza bambini
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Grande come un bambino

Si dice spesso che dai bambini abbiamo tanto da imparare, che loro sanno il valore delle piccole cose e sono in grado con naturalezza e spontaneità di restituirlo anche a noi adulti, un pò più arrugginiti ad usare solo il cuore. Perché? Ecco proprio questa parola racchiude già una risposta. Hanno la spontaneità di chiedere, perché il loro desiderio di sapere, nasce dalla la loro assenza di schemi: questo in primis li rende saggi, nel loro sapere di non sapere.

saggezza bambini 1

La saggezza dei bambini

La saggezza viene infatti intesa come la capacità di valutare in modo coretto e prudente ed equilibrato le varie opportunità optando per quella più proficua secondo la ragione e l’esperienza. Più o meno credo di aver eletto una cosa del genere su testi riferiti all’argomento. I bambini di contro non hanno esperienza, ma chiedendo sviluppano la ragione e di conseguenza anche l’esperienza, non inquinata da schemi prefissati. Qui la loro ricchezza. Quindi il processo che lega la loro curiosità, la loro purezza e ingenuità, la semplicità spiazzante sommata alla tenerezza restituiscono un mix di riflessioni che aprono porte chiuse da tempo nel nostro essere divenuti oramai adulti. La loro ricchezza è la loro indipendenza intellettiva individuale. Per questo, come ha cantato Giorgio Gaber,per non soffocare la loro fondamentale pulsione di giustizia insita nel genoma umano,

“Non  insegnate ai bambini”

Non insegnate ai bambini 
non insegnate la vostra morale 
è così stanca e malata 
potrebbe far male  …Non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita. …Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente stategli sempre vicini date fiducia all’amore il resto è niente.

Molti dei bambini che incontro sono saggi

Alcuni bambini arrivano da me con le loro famiglie per essere curati e spesso mi relaziono con loro e le loro insegnanti. Molti, molti davvero sono saggi: mantengono la loro purezza, saggezza, cioè quella capacità genetica di percepire e identificare la realtà, quando si trovano  a relazionarsi con la “non saggezza” con un potere che lo vuole dominare e non l’ascolta, come spesso accade per il bisogno dell’adulto di inserirli in schemi di riferimento o progetti da svolgere. Andersen,  scrittore danese, famoso per le sue favole solo apparentemente destinate al pubblico dei più piccoli e rivolte, invece, anche agli adulti,  racconta bene tutto questo valorizzando il punto di vista del bambino, che  vede le cose nella loro realtà sostanziale come nella favola del Re nudo, mentre tutti gli altri decantano la bellezza dei suoi abiti, adeguandosi alla maggioranza.

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Chiamiamoli bambini, non piccoli ;)

“mamma cosa vuol dire principiante? è un principe che annaffia ?”

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