L’importanza della manipolazione per lo sviluppo dell’apprendimento e non solo….


tatto
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La manipolazione  è importante per lo sviluppo dell’apprendimento

Le prime esperienze di un bambino nell’ambiente che lo circonda avviene attraverso il contatto!

Il senso del tatto si sviluppa in utero (periodo prenatale) a circa 16 settimane e da lì continua a svilupparsi. Lo sviluppo di questo senso non si esaurisce  mai.

L’apprendimento tattile è  essenziale per la crescita di un bambino! Per lo sviluppo delle abilità fisiche,  cognitive,  linguistiche e anche per lo sviluppo sociale ed emotivo.

I bambini non apprendono con il tatto solo nella primissima infanzia. Il tatto ha un’importanza fondamentale anche per lo sviluppo a lungo termine.

I bambini imparano attraverso esperienze tattili, specialmente quando sono molto piccoli. Questo è il motivo per cui i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia sono stimolati a sviluppare questa competenza imparando attraverso l’uso della pasta di sale, la pittura, il disegno, il movimento,  per poi poter finalmente trasferire l’apprendimento in quella parte del cervello deputata a migliorare le abilità linguistiche, il pensiero critico, la risoluzione dei problemi, la lettura e la scrittura.

 

Imparare attraverso il tatto

Ci sono molti modi in cui i bambini possono imparare attraverso il tatto.

Se uno degli stili di apprendimento prevalenti è il sistema tattile, si può notare che i bambini apprezzano alcune delle seguenti azioni:

  • Attività pratiche che coinvolgono progetti artistici, naturali, recitazione
  • Giocherellare  spesso con la matita, muovere i piedi, tenere un oggetto mentre studiano
  • Usare le dita per tracciare lettere, numeri e forme per l’ortografia e la lettura
  • Avere bisogno di muoversi  e fare pause per allontanarsi dal banco

Il tatto come viene “processato” dal cervello?

Il tatto  è uno dei sensi più sviluppati alla nascita ed è sviluppato su tutto il corpo. Per questo le prime esperienze di un bambino al tatto e al contatto sono incredibilmente importanti. Il modo in cui il bambino elabora il “tocco” è allo stesso tempo affascinante e complesso. L’informazione sensoriale tattile entra nel sistema nervoso da ogni singola parte del corpo. I percorsi neurali fungono da strade in cui i messaggi tattili viaggiano dal cervello al corpo e dal corpo al cervello.

Queste vie neurali del cervello includono due percorsi:

1. Percorso sensoriale.

È qui che vengono inviati i messaggi e le informazioni che descrivono come è il “tocco” (ad esempio posizione, vibrazione, pressione e temperatura). Parte di questa via sensoriale porta ad una regione del cervello chiamata corteccia somatosensoriale. Questa parte analizza fondamentalmente le informazioni attraverso una serie di fasi di elaborazione che estraggono informazioni sempre più complicate. Utilizza fasi sequenziali di elaborazione per costruire gradualmente immagini tattili ed eseguire il riconoscimento di oggetti.

2. Percorso emotivo e sociale.

Questo percorso attiva le regioni del cervello associate al piacere e al dolore, al legame sociale e alle emozioni.

Il secondo percorso sensoriale tattile nel cervello è focalizzato sul significato sociale ed emotivo che c’è dietro ad ogni “tocco”. Come tutti sappiamo bene, la reazione fisica da un “tocco” può effettivamente differire dalle emozioni che stanno dietro. Il tatto e le emozioni sono chiaramente connessi. A seconda di come si viene toccati, questo “tocco” può evocare l’eccitazione, lo star bene, la repulsione o anche la paura.

Quindi dietro ad un “contatto somatico” c’è sempre un’emozione sociale connessa. Una parte del cervello valuterà la sensazione corporea ma contemporaneamente verrà attribuito anche un significato sociale e poi personale.

Anche la regolazione affettiva viene processata e appresa attraverso il canale del “tatto”.

Elaborazione delle informazioni, apprendimento, emozioni e regolazione affettiva sono tutti aspetti da tenere in considerazione quando di parla di “imparare”…. ma questa è un altro capitolo della storia meravigliosa che è la Psicologia dello sviluppo e degli apprendimenti.

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