Mi sono sempre chiesta che effetto facesse andare al cinema da sola. Chi altro soggetto…
5 domande per innamorarci della sua professione
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di Irene Martini
Abbiamo sentito parlare di Francesca Guerrini grazie alla piccola Nora che è stata ospite del suo obbiettivo e dei suoi scatti appena un mese fa, a pochissimi giorni dalla sua nascita.
Sappiamo che tra i suoi scatti ci sono gravidanze, bambini e foto di famiglia, ma la nostra prima curiosità riguarda la sua passione e specializzazione per la new born Photography.
Per questo noi di Familing abbiamo deciso di intervistarla e di condividere con tutti i nostri lettori l’esperienza di una persona che ha fatto di una passione una professione grazie al suo eccezionale talento.
5 domande per innamorarci della tua professione
1. Francesca, raccontaci di questa tua passione per la fotografia e nello specifico per i neonati.
La fotografia è sempre stata presente nella mia vita, fin da ragazza, quando ho rubato la reflex a mio padre (avvocato ma appassionato come me) e ho iniziato a scattare, da autodidatta all’inizio, poi come allieva di corsi e workshop anche internazionali: la fotografia di neonati quando ho iniziato io, in Italia era ancora davvero quasi inesistente. La mia passione per i neonati ha origini ancestrali: ho sempre desiderato avere bambini, e soprattutto quando sono piccoli piccoli, esercitano su di me un fascino che non riesco a descrivere a parole.
2. Leggendo e appassionandoci al tuo lavoro anche dal tuo bellissimo sito abbiamo avuto la conferma di quanto ci raccontavi:
Le sessioni che organizzi per i servizi fotografici di new born photography presso il tuo studio, sanno di coccola, di caldo, di atmosfera rilassata in cui i tempi del bambino gestiscono i ritmi del servizio, per il quale tu puoi fornire tutto il necessario, compresi piccoli abiti per lo shooting. “Non scatti foto, concretizzi immagini che si possono vedere solo nei sogni più belli.” Questo commento, dal tuo sito, di una mamma/cliente fa percepire tutta la passione e l’amore che metti nel tuo lavoro, indispensabile con i piccolissimi. Le tue foto lo raccontano benissimo.
Cosa ti senti di aggiungere?
Per me, quando ho un neonato in braccio, è magia: in qualche modo gli comunico serenità, lo tranquillizzo, lo addormento senza problemi e fotografarli è una gioia unica. Anche se è la sessione, rispetto alle altre, più lunga e anche più faticosa, in termini sia fisici, sia di concentrazione e attenzione ad ogni minimo dettaglio, è quella che preferisco.
3. Le tue origini sono sarde, vivi a Firenze, dove hai uno studio ma lavori anche in Puglia.
Mia mamma è per metà sarda, e abbiamo una casa in Sardegna dove torno sempre, ogni anno, anche più volte, per vivere quella terra meravigliosa, fatta di vento e di persone autentiche, di amici e di famiglia, di sapori e odori che mi mancano se ne sto troppo tempo lontana. Lavoro però anche in Puglia, dove ho aperto un secondo studio gemello di quello di Firenze. La Puglia mi ha adottata e io mi sono lasciata adottare, amandola come la mia seconda casa.
4. La tua lista di prenotazioni sarà lunghissima! Quali sono i tempi per un appuntamento?
La mia lista di prenotazioni è effettivamente lunghissima. Consiglio sempre di prenotare una sessione newborn, di neonato, almeno 4/5 mesi prima: chiamandomi all’ultimo momento, difficilmente avrò posto (anzi, è quasi impossibile!) perché non prendo più di 5/6 neonati al mese, proprio per l’altissima qualità del lavoro che consegno.
5. Sappiamo che hai studiato con fotografi di tutto il mondo: qualcuno è stato per te fonte di ispirazione?
Tra i fotografi mondiali con cui ho studiato e che per me è stata fonte di ispirazione c’è sicuramente Jade Gao, una delle più brave in assoluto: l’ho conosciuta a un workshop e l’ho invitata al mio studio a tenerne un altro. Tornerà da me a fine marzo e non vedo l’ora di rivederla e di continuare ad imparare da lei.
Grazie per le tue risposte, siamo sicure che saranno interessanti per molti appassionati di fotografia e di bambini!
Grazie a voi, è stato un piacere!
