“Tosti” fin da piccoli! I bambini di oggi.


Il figlio perfetto
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I bambini “tosti” non sanno, non vogliono e non possono accettare le regole!

Inizia così uno dei capitoletti di “Il figlio perfetto” di Paolo Sarti e Giuseppe Sparnacci.

 

I bambini “tosti” mettono alle strette i genitori, li comandano a bacchetta, si ribellano con strilli, pianti, sceneggiate e rotolamenti per terra.

Più hanno pubblico più sono plateali e incontenibili.

 Tranquilli!

nel libro di Sarti si sottolinea subito che

“i tosti dalla nascita non esistono!”

Si nasce con predisposizioni temperamentali che si manifestano come linee di comportamento generale. Ci sono tipologie di bambini più calmi e riflessivi (beati chi li ha aggiungerete voi….) e tipologie di bambini che al contrario sono più irruenti, portati all’azione, al movimento….

 

E se vogliamo esser ancora più rincuorati…

il figlio perfetto

“ I  bambini tosti  non sono genetici, si costruiscono nella relazione”.

Bene! Tutto molto chiaro!

Ma allora dico io….

Quando andiamo al supermercato e il figlio in questione, per ribellarsi ad una piccolezza, si butta in terra pulendo con il piumino tutto il corridoio del reparto merendine oppure piange disperatamente e nell’impeto di mordere addenta il cartone del latte provocando un lago bianco che si espande sul pavimento di tutto il supermercato….?

Che si fa!!!

Se i bambini “tosti” si costruiscono nella relazione allora

è della relazione che dobbiamo PRE-OCCUPARCI!

Cioè occuparsene subito….. anzi …prima di subito!

E’ lì che si deve lavorare. Ma lavorare significa LAVORARE! E significa METTERSI IN DISCUSSIONE e non aspettarsi che magicamente tutto si risolva con poca fatica.

E se ci si prova e non funziona?

Si ritenta! Si va per prove ed errori perché i bambini non sono tutti uguali e anche loro (per fortuna) cambiano.

 

Ecco allora delle dritte da mettere subito in pratica:

1. Esprimere le regole in positivo

Usare il “non” fa visualizzare l’azione che non si deve fare e provoca una tentazione. Es: “Non correre” diventa “Ora si cammina!”.

 

2. Essere sintetici e concreti

Dire le cose tante volte provoca assuefazione e alla lunga non funziona. E’ più efficace descrivere le azioni in modo operativo focalizzando l’attenzione sulla nostra aspettativa.

Es: “Pulisci la tua camera, sei il solito disordinato” è poco efficace. Meglio dire “Sono sicura che oggi riuscirai a mettere a posto la camera: comincia a mettere nel cesto i giochi”.

Non criticare e non  essere vago, la concretezza sta nelle parole!

Es: “devi essere più buono con tua sorella” può diventare: “ gioca con i tuoi giochi e se vuoi quelli di tua sorella chiediglieli”, “sii gentile con la nonna” può diventare: “Quando arriva la nonna offrile una caramella”

Sintesi e concretezza!

 

3. Dare le regole al momento giusto

Vi è mai capitato che il bambino mentre sta giocando  dica una regola alle sue bambole? Sta interiorizzandola in un momento di calma.

Parlare delle regole in un momento di rimprovero non contribuisce a farle amare e rispettare poiché  viene associata ad essa un’emozione negativa. Parlarne nei momenti di calma quando si gioca o si fa altro è più efficace.

 

4. Dare poche regole in sequenza

Poche ma buone e date bene…. oserei dire!

 

5. Coerenza fra i genitori

Per un bambino è difficile capire i punti di vista diversi. E’ profondamente sbagliato che uno faccia il severo (autoritario) e l’altro il buono (permissivo). Se le 2 fonti di informazione più importanti (i genitori) danno 2 versioni diverse, le regole diventano discutibili. I bambini si intrufolano in questo “gap”. Se non siamo d’accordo discutiamone da soli ma poi adottiamo una strategia univoca e autorevole. L’ideale sarebbe trovare le stesse regole a scuola, a casa, dai nonni.

6. Valorizzare gli aspetti positivi

Nella vita di tutti i giorni, è difficile che vengano sottolineati i comportamenti positivi. E’ più facile che vengano evidenziati quelli negativi.

Se un bambino fa 12 cose correttamente non diciamo niente, se ne fa una sbagliata interveniamo subito. In questo modo sottolineiamo involontariamente gli aspetti negativi.

Attenzione però a non lodare eccessivamente, anche quando non ce n’è bisogno. In questo caso funziona la regola del buon senso!

 

7. E’ importante essere COSTANTI anche quando siamo stanchi

 

e poi,  fondamentale…. io aggiungerei c’è

8. L’ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA!

Se qualche volta (ma raramente) vogliamo concedere un “fuori onda” (come lo chiamo io) che va al di la’ della regola fissa è importante farlo! Sottolineando che non è la regola….. ma un’eccezione! Anche questo va “dosato” con la regola del buon senso!

 

P.S. Queste considerazioni sono sempre utili, non solo con i bambini, ma nelle relazioni in generale!

 

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