La mantovana. Tradizione o innovazione?


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“Nel 1875 due suore di Mantova in pellegrinaggio verso Roma per il Giubileo, furono ospitate da Antonio Mattei: per ringraziarlo, gli donarono la ricetta di questa torta che dalla loro città prende il nome”

E’ quello che si legge sulla torta mantovana del famoso biscottificio Pratese Antonio Mattei.

dal sito del noto biscottificio pratese www.biscottimatteideseo.it

dal sito del noto biscottificio pratese www.biscottimatteideseo.it

 

Consapevoli che la torta mantovana è veramente inimitabile e che almeno una volta nella vita va assaggiata in originale….

ma non ci riuscirete…

perché se la assaggiate la vorrete sicuramente riprovare!

Può creare dipendenza!

Noi vi proponiamo la nostra versione in monoporzioni adatta per un party in piedi o una merenda gustosa!

Le dosi sono quelle per una tortiera da 24 cm. La quantità di pirottini utilizzati dipende dalle dimensioni del pirottino.

Ingredienti

uova 7 : 2 intere e 5 tuorli

zucchero: 175g

farina: 150g

fecola: 25g

burro: 80g

1 bustina di vanillina

scorza di limone grattata

mandorle

Procedimento

Montate le uova con lo zucchero. Fate in modo che montino bene. Se avete una planetaria fatela lavorare per almeno 10 minuti! Il composto dovrà essere ben spumoso. Nel frattempo sciogliete il burro a bagnomaria. A questo punto aggiungete la vanillina e la scorza di limone grattata. Incorporate le due farine precedentemente setacciate mescolando dal basso verso l’alto. Fate la stessa cosa con il burro. Versare il tutto nei pirottini riempiendoli per metà. Mettere sopra le mandorle (con la pelle) tagliate in modo grossolano. Infornate! Forno a 200° per circa 10-15 minuti. Per essere sicuri della cottura fate la prova stecchino! Una volta sfornati, fateli raffreddare e poi cospargeteli con lo zucchero a velo.

Provate! Poi ci racconterete l’effetto che fa!

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 Riportiamo anche la versione originale di Pellegrino Artusi. Sembra una poesia!

Torta mantovana Ricetta n°577 tratta da: “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi liberamente scaricabile da  www.pellegrinoartusi.it

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«Farina, grammi 170. Zucchero, grammi 170. Burro, grammi 150. Mandorle dolci e pinoli, grammi 50. Uova intere, n. 1. Rossi d’uovo, n. 4. Odore di scorza di limone. Si lavorano prima per bene col mestolo, entro una catinella, le uova collo zucchero; poi vi si versa a poco per volta la farina, lavorandola ancora, e per ultimo il burro liquefatto a bagno-maria. Si mette il composto in una teglia di rame unta col burro e spolverizzata di zucchero a velo e farina o di pangrattato e si rifiorisce al disopra con le mandorle e i pinoli. I pinoli tagliateli in due pel traverso e le mandorle, dopo averle sbucciate coll’acqua calda e spaccate per il lungo, tagliatele di traverso, facendone d’ogni metà quattro o cinque pezzetti. Badate che questa torta non riesca più grossa di un dito e mezzo o due al più onde abbia modo di rasciugarsi bene nel forno, che va tenuto a moderato calore. Spolverizzatela di zucchero a velo e servitela diaccia, che sarà molto aggradita.»

Ah! Quasi dimenticavo!

Non buttate via gli albumi delle uova!

Serviranno per fare le meringhe!

Ma questa è un’altra storia!

 

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