Lupo in fiaba


Una zuppa di sasso
una zuppa di sasso
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E tutto nasce da un semplice sasso.

In una fiaba di Anais Vaugelade, nell’edizione italiana curata da Babalibri.

Questo albo così breve e semplice, racchiude in sé il significato di ogni comunità: accettazione e condivisione, per rendere la vita più bella. E proprio attraverso l’accettazione e la condivisione gli animali di questa storia  (il lupo, la gallina, l’oca….), condividono i propri vissuti e  li portano all’interno del cerchio, davanti al fuoco, offrendo se stessi  agli altri, mettendo a disposizione la propria compagnia, aprendosi agli altri e fidandosi.

una zuppa di sasso

La storia

Il lupo, non avendo nulla da mangiare forse anche sfruttando a suo vantaggio la curiosità degli altri animali, si presenta in una sera di inverno alla casa di una gallina , la rassicura e la convince della sua non-belligeranza, e le chiede di poter preparare in casa sua la sua zuppa di sasso.

Il lupo una volta entrato in casa della gallina, si accomoda davanti al camino. Chiede una pentola alla gallina per cuocere la zuppa. Anche lei subito sorpresa e incuriosita dall’ingrediente principe, si pone le sue domande, e pensa a come fa lei di solito la sua zuppa. Così, consiglia al lupo di aggiungere del sedano. Il lupo accoglie con piacere il suggerimento della gallina, e “arricchisce” la sua zuppa di un nuovo ingrediente.

zuppa di sasso gallina

La metafora della zuppa, la metafora della vita

L’arricchimento della zuppa è un po’ metafora della nostra vita, le persone che incontriamo e come queste, nel bene o nel male, ci riempiano le giornate, allontanando la solitudine. Perché durante la preparazione della zuppa, in casa della gallina, arrivano altri animali. Prima si affaccia curioso e spaventato, il porcello. Domanda se va tutto bene (normale, aveva visto entrare un lupo in casa della gallina…), la gallina lo rassicura tanto che anche lui entra, e suggerisce un nuovo ingrediente. E’ così che la zuppa acquista nel sapore e nel significato. Il porcello prima, poi il cavallo e l’oca, la capra, la pecora e il cane. Tutti questi animali si ritroveranno a condividere la zuppa a casa della gallina, e ognuno di loro, porta alla zuppa qualcosa in “più”. Tutti, dopo aver sentito addosso la paura che le fiabe, le leggi della natura e anche un po’ i luoghi comuni diffondono, hanno condiviso per un attimo la magia della gioia semplice. Condividere, vincere le paure e abbattere i pregiudizi.

zuppa di sasso insieme

Si crea in questo modo una piccola comunità di persone che scambiano pareri ed esperienze, senza guardare le differenze o i preconcetti.

E’ chiaro che gli animali non condividono momenti così da tempo, e loro stesso si stupiscono di come sia bello stare insieme e si ripropongono di farlo più spesso. Non temono il lupo, lo accettano nel loro cerchio.

Come è bello essere tutti insieme! Dovremmo organizzare delle cene più spesso” 

Alla fine il lupo afferma che il sasso non è ancora cotto: ha con sé un grande coltello con il quale prova a tagliare il sasso… cresce la suspance che il lupo possa a questo punto dimostrare ferocità, invece no, il lupo si riprende il suo sasso, saluta tutti e se ne va, probabilmente alla ricerca di un altro villaggio dove preparare la sua zuppa di sasso e dove far incontrare altri animali , altre amicizie, altre usanze fuori dai pregiudizi.

sasso fine

Lo consigliamo perché:

È  adatto ad una lettura serale, è divisibile in capitoli per i più piccoli, si presta ad essere interpretata con i più grandi, si presta perfino a far mangiare il minestrone ai bambini!!! Può essere una delle prime letture autonome dei più grandini.

E’ un libro che aiuta a capire che si può andare oltre i propri limiti, che parla di fiducia e comunità e di superamento di diffidenze e differenze.

Piace ai bambini perché parla di animali pacifici, piace ai grandi perché riscatta la figura del lupo, tradizionale cattivo delle favole che occasionalmente abita i sogni notturni di alcuni bambini.

Guardate questo video della storia su youtube!

Voce narrante Marco Amodio Editing video: Roberto Soramaè (http://www.soramae.com/)

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