Questi giorni stiamo pensando al Natale Vorremo fare dei lavoretti con i nostri bambini per…
Avete mai pensato che l’uso della telecamera a scuola, negli asili, nei centri, potesse essere un’utile alleato?
…. ci avete pensato!
Ci avete pensato quando avete sentito fatti di cronaca su maltrattamenti di minori o soggetti più deboli.
E’ proprio così. La telecamera nel nostro immaginario rappresenta una minaccia: “che mettano le telecamere!!!”
La telecamera, invece in mano ad uno supervisore, può davvero essere un efficace strumento di lavoro, un’opportunità per operatori, educatori e insegnati…
qualora accettino la sfida della messa in discussione!
Un valido strumento nella prevenzione del burnout e un’occasione di comprensione auto-riflessiva
Il video feedback è una tecnica d’intervento “evidence-based”, che si sviluppa a partire dai più attuali contributi alla ricerca sullo sviluppo infantile (Beebe, Downing, Fivaz-Depeursinge, Nadel, Papousek, Rochat, Stern, Tronick, Zigenhain, …) e trova applicazione secondo diversi approcci e modelli ( VIT, COS, VIPP-SD, STEEP, CAVES, SET-PC, LTP-C, SYSTEM CONSULTATION,…) .
COME FUNZIONA
Verrà realizzato un breve filmato su una interazione ritenuta “problematica”o degna di nota dall’operatore singolo o dal gruppo di lavoro..
L’utilizzo di un filmato, piuttosto che la consueta narrazione di episodi ricordati, consente di partire da fatti concreti, osservabili e descrivibili con precisione.
La possibilità di rivedersi “dal di fuori” permette alle persone di riflettere sia sul “film esterno”, ovvero sulle azioni messe in atto, sia sul “film interno”, ovvero sugli stati emotivi, le rappresentazioni mentali e le sensazioni corporee soggettive.
Questa “osservazione differita” consente alle persone di prendere consapevolezza dell’impatto che i propri stili d’interazione hanno nelle relazioni interpersonali.
Questa tecnica ha solitamente un grande impatto psico educativo che stimola rapidi cambiamenti.
Offre la rara opportunità di auto-osservarsi per poter riflettere allo stesso tempo sia sul ricordo che sull’esperienza comportamentale.
Il processo è accelerato dagli insight positivi che il supervisore offre al cliente, portandolo a focalizzare l’attenzione su alcune sequenze particolarmente informative, accuratamente selezionate per lui. E’ proprio in questo contesto che la professionalità di tipo psicologico fa la differenza.
Si tratta di un vero e proprio lavoro di Empowerment che si ripercuote sulle salute:
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia e di infermità”. Salute dunque come “stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.
Capiamo subito che questa tecnica non è per tutti.
O meglio, non la si può utilizzare così “a braccio” senza prima aver fatto un’analisi accurata dell’ambiente lavorativo e relazione in cui la si vorrebbe utilizzare.
Anche se le ricerche dimostrano che questa tipologia d’intervento è molto efficace nell’ambito della consultazione genitoriale, poiché i genitori possono acquisire strumenti educativi in modo più immediato, non è detto che lo sia altrettanto in ambito di supervisione agli operatori.
Ci vuole una grande motivazione e una grande passione per il proprio lavoro per volersi così auto migliorare in ambito lavorativo…. senza dimenticarsi che in questi lavori, la “relazione” è un elemento fondamentale per la salute di chi usufruisce di un servizio! E quindi, dico io, come si fa a non volerci lavorare! E’ incongruo con il lavoro che si fa!
Durante la mia carriera lavorativa, tutte le volte che ho utilizzato questa metodologia, l’insight è sempre arrivato, un insight che ha portato prima una crescita personale e poi una professionale, si perché quando si lavora con i bambini, con gli anziani, con le persone, ciò che ha più peso è la relazione e l’utilizzo del video che “te la fa vedere” è più potente di tanti esempi!
Psicologa dei contesti educativi
Psicoterapeuta individuale e di gruppo
via Lepanto 13 – Prato