Vincere la paura dell’acqua


Giochi e consigli
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Paura dell’acqua?

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La paura dell’acqua, quasi certamente è una reazione legata a un’esperienza traumatica vissuta dai bambini che, sul momento, può anche passare inosservata (può bastare uno schizzo fastidioso o una piccola sorsata ingerita inaspettatamente), ma che può ingenerare nel bambino una forma di rifiuto e di chiusura.
A volte invece non c’è una causa precisa: ciascun bambino ha i suoi ritmi e i suoi tempi che vanno rispettati.
E’ importante non drammatizzare, tenendo presente che qualsiasi forzatura eccessiva non può che irrigidire il bambino sulle sue posizioni. Anche perché quasi sempre il problema si risolve spontaneamente con il tempo. Basta aspettare e avere pazienza!

 

Per aiutare i bimbi a vincere la paura dell’acqua, comune davvero a molti, senza che perdano la meritata prudenza di fronte al mare e alla piscina, occorre accompagnarli in un avvicinamento progressivo all’acqua, senza obbligarli né forzarli.

Vincerla partendo dal gioco

Il gioco è il principale strumento dei bambini per analizzare e testare la realtà che li circonda: usiamolo  come strumento per avvicinarli anche all’acqua. Giocare con le onde tranquille sul bagnasciuga, con una palla o con animali e personaggi galleggianti li distrarrà e li aiuterà ad associare l’acqua a momenti divertenti e piacevoli. Il contatto con l’acqua dovrebbe essere graduale e non traumatico, sia che si tratti del mare come della piscina. Per esempio: soffermatevi un po’ a giocare sul bagnasciuga finché non vedete che il piccolo ha acquisito sicurezza, evitando  schizzi e scherzi. Anche se possono sembrare innocui, giochi troppo esuberanti possono scatenare ulteriore paura nel bambino già spaventato o spaventarlo.

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Gradualità è la parola d’ordine

La prima cosa da fare è abituare il bambino a sentire l’ acqua sulle mani (una zona molto sensibile, perché ricca di terminazioni nervose). Quindi, partendo da una condizione in cui lui si sente sicuro, al mare, dove tocca, proviamo a mettergli le mani dentro l’ acqua.

Per stimolarlo, facciamolo pasticciare un po’ con l’ acqua. Questo passaggio è fondamentale.
Inseriamo nella vita da spiaggia delle abitudini: bagnarci i piedi, le mani, il viso.
Tenere sotto l’ombrello una piccola piscina di acqua del mare dove fare i travasi e pasticciare, palette per fare le buche…sempre più vicine alla riva del mare.
Ciambelle, braccioli e materassini potranno essere una favorevole supporto all’approccio con l’acqua. La vostra sicurezza e presenza faranno il resto.
Fare il bagno non dovrà essere un “obbligo da spiaggia” ma una delle tante cose possibili da fare per combattere il caldo. Se l’approccio dell’adulto sarà sereno e attento ai ritmi del bambino, sarà davvero facile arrivare a far prendere ai bambini dimestichezza con il mare.
Spesso infatti la grande quantità di acqua, il non controllo della situazione, il movimento dell’acqua stessa inibiscono anche quei bambini che fanno piacevolmente il bagno in vasca o in piscina.

Cosa non fare:

Insistere troppo: questo atteggiamento può che provocare la reazione opposta. Tantomeno bisogna cercare di far leva sul loro senso di orgoglio o di emulazione di altri bambini.
Non obbligateli né forzateli ad entrare in acqua, servirebbe solo ad aumentare l’ostilità e la paura. Lasciate che sia il bimbo a dettare il ritmo dell’avvicinamento, meglio non avere fretta. Parlate con lui, ascoltate le sue paure e rassicuratelo. Spiegategli che l’acqua non è un nemico da combattere ma che non deve avere fretta, ogni cosa verrà a suo tempo.