PUNIZIONI: A LETTO SENZA CENA!


Il valore educativo delle punizioni
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Cosa riescono a fare i bambini per farci perdere la pazienza!

Per molti di noi il sarcasmo, le prediche, gli avvertimenti, dare degli appellativi e minacciare fanno parte del linguaggio a cui siamo stati abituati crescendo. Non è facile abbandonare quello che suona familiare, sopratutto quando i bambini ci mettono tutto il loro impegno e ci trascinano in  situazioni che non siamo completamente  in grado di gestire.

PER ESEMPIO: 1. Vorrebbero uscire di scuola senza giubbotto, con 6 gradi e un forte vento. 2. Vorrebbero giocare a tavola, magari facendo suoni e versi con la bocca e dondolandosi sulla sedia 3. Hanno preso un altro brutto voto a scuola 4. Hanno imparato a dire le bugie… 5. … 6. …

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Continuate voi la lista….sappiamo bene che potrebbe essere infinita…

Invece di seguito vi suggeriamo noi una lista, appendetela sul frigo e ricordatevi che MAI  le punizioni devono avere a che fare con il cibo e con il sonno!

—-> Quindi il titolo di questo articolo è assolutamente provocatorio e non da prendere come esempio!

Infatti le punizioni sono efficaci  e educative quando sono equilibrate, proporzionate all’azione del bambino e centrate sul presente.

1. Le punizioni non devo avere rimandi nel futuro: i bambini più di noi vivono il presente, quindi la punizione deve essere data sul momento per il momento. “Non giochi adesso, come punizione. Riprenderai a giocare tra un’ora.” e non “Stasera non guarderai la tv…” né tantomeno delegare un altro educatore o genitori a punire : “Quando tornerà papà stasera….”

2. Evitare le punizioni che impediscono ai bambini di partecipare a feste di amici, vacanze o altro dove sono presenti anche gli amici e ai quali dovrebbero rendere conto della loro assenza: non serve colpire la loro sensibilità, tanto meno la loro autostima per insegnare loro a tenere un comportamento adeguato.

3. Le  punizioni funzionano se suscitano una emozione negativa. Il tono può essere serio (urlare è un optional di cui potete benissimo fare a meno) come la riflessione che ben può accompagnarsi alla brontolata. Spiegare perché vengono puniti sarà ulteriore occasione di dialogo e di riflessione tra l’adulto e il bambino.

4. Brevi. Bastano e avanzano. Non importa che le punizioni durino un mese, o  oltre. E ricordatevi di elogiare i comportamenti corretti e di farli notare anche ai bambini stessi quando li mettono in atto: “Ecco, così sì, bravo!”

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5. Le punizioni devono rivolgersi ai comportamenti dei bambini e NON AI BAMBINI! “Hai fatto una cosa cattiva!” e non ” sei cattivo!” Non sono e non devono essere occasioni di offesa. 6. Poche ma buone: se alcune punizioni lunghe sono inevitabili …. che almeno siano poche, solo nei casi in cui davvero se le meritano. Ricordatevi di portarle a  termine: se dite “per un mese, per una settimana….” dovrà essere così, senza cadere nei vostri sensi di colpa. Anche quando i bambini si comporteranno bene e vi dimostreranno di aver capito, la lunghezza della punizione non deve subire variazioni. La vostra parola,che definisce una regola, non deve mai essere messa in discussione, sopratutto da voi stessi.

IMPORTANTE

I bambini devono sentire che le punizioni sono giuste: una punizione sproporzionata suscita una reazione contraria che può suscitare nel bambino il sentimento del rifiuto, perdendo il valore del messaggio pedagogico verso il quale la punizione era indirizzata. Non dobbiamo mai dimenticare che i nostri compiti sono educativi.

Quindi, finite sempre di cenare insieme ai vostri bambini e accompagnateli a dormire, o comunque mandateli a dormire sereni, consapevoli degli errori e della punizione che hanno ricevuto, assicurandovi che abbiano capito che la punizione ricevuta non mette in discussione la stima e l’amore che vi lega a loro.

RODARI DICEVA:  

“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lagrime versate nei cinque continenti per colpa dell’ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell’energia elettrica. Ma io trovo che sarebbe un’energia troppo costosa. Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa”
(da Il libro degli errori)

Da ogni punizione si esce più maturi tutti:

I bambini imparano a capire dove e perché hanno sbagliato, gli educatori, i genitori,  imparano a capire che c’è  ancora tanto  lavoro da  fare a monte.

Perché è successo?

Come possiamo cercare di prevenire queste situazioni?

Dedicando tempi ai bambini e programmando e immaginando insieme con loro alcuni situazioni che si troveranno a vivere.

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Per esempio, avete mai provato a rivolgervi così prima di un giro al supermercato?

“Oggi è il giorno della spesa: Un giro nel carrello del supermercato, la lista è lunga, ci servono tante cose…le patate, i pomodori, dovrò scegliere l’insalata e tu dovrei avere pazienza perché voglio essere sicura di sceglierla bene. Biscotti, fazzoletti, saponi. Avrai pazienza? Io avrò pazienza con te quando sceglierai tra le tante il pacchetto di caramelle che compreremo per te, se vuoi puoi portarti un libro da leggere mentre io scelgo cosa comprare”

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Trovate il tempo di spiegare, di accordarvi, di rendervi complici, di aiutarli ad immaginare cosa succederà. Sarà sempre meno necessario ricorrere alle punizioni.

Compiti per casa: COME VI SENTIVATE VOI QUANDO VI PUNIVANO?

Dott.ssa Irene Martini – Pedagogista Clinico

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