Un regalo per la festa del papà


"Top three"
Papà isola
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Festa del papà. Parliamone, insieme a Émile Jadoul, (magari!) Diciamo citandolo e mostrandovi due dei suoi bellissimi libri sulla figura del Papà  come Papà isola e  Le mani di Papà  editi da Babalibri e un terzo libro P di papà di Isabel Minhós Martins, illustrato da Bernardo Carvalho che mi ha conquistato per l’immediatezza delle sue immagini, edito da Topipittori.

1. Papà isola è per tutti quei papà che ancora non lo sono ma che presto lo diventeranno, i cui dubbi si misurano ancora con un prossimo futuro tutto da scoprire. Delicatissimo e mai stucchevole questo libro emoziona attraverso le parole  e le illustrazioni, facendoci partecipe di tutte quelle emozioni che all’interno della coppia si fanno spazio durante l’attesa di un figlio.

Papà isola

Eh già. Pare che ci siano moltissime cose che tutti i papà “dovrebbero” saper fare, per poter essere giudicati dei bravi papà. «Sarò un bravo papà?» si chiede Gigi l’orso. «Un super papà sa fare questo e quello. Sa nuotare e costruire, sa giocare a pallone e fare un sacco di altre cose che io non so fare!» «Ma tu sarai un papà-isola dove il nostro cucciolo potrà riposare, sarai un papà-capanna per proteggerlo dal vento e dal freddo, sarai un papà-cavallo e lo accompagnerai all’avventura, tu sarai un papà-aeroplano per portarlo alla scoperta del mondo!» lo rassicura Betty, l’orsa.

Papà isola   Papà isola   Papà isola

Ciascuna di queste immagini semplici e calde racchiude un universo di significati affettivi che parlano secondo gli alfabeti dell’accudimento, della complicità, del sostegno, dell’ascolto, della vicinanza.

Secondo me è un dolce regalo per un papà  che dovrà ancora affrontare l’arrivo del nascituro.

 2. Le mani di papà le mani di papà

Racconta invece il rapporto di abbandono, scambio, condivisione, protezione, sostegno e apprendimento che si sviluppa tra un bambino molto piccolo e il genitore nei primi mesi di vita.

le mani di papà

Pochissime le parole, quasi nulle a vantaggio di significativi e chiarissimi suoni onomatopeici, ad accompagnare un viaggio meraviglioso e colmo di affetto: quello che dalle braccia del papà – che si fanno ora culla, ora supporto, ora sprone, ora rifugio – porta all’esterno e ai primi passi verso l’indipendenza:” senza le mani di papà…” quando il piccolo si appresta a camminare…

Se la madre resta colei che, dando il nutrimento, accoglie in grembo e porta al nido, il padre ha il compito di condurre invece il bimbo fuori, nel mondo, aiutandolo a sperimentare e guidandolo verso l’autonomia.

Facile cogliere con gioia l’aura di amore, di calore e di rassicurazione che trapela dalle pagine e che non mancherà di intenerire e commuovere i premurosi papà.

Adatto ai più sensibili e coccoloni!

3. P di papà di Isabel Minhós Martins, con  le illustrazioni elegantissime di Bernardo Carvalho. edito da  Topipittori p di papa

Che cosa ci vuole per fare un papà? Beh… troppo difficile spiegare tutti gli ingredienti di questa meravigliosa ricetta; se si vuol raccontarlo forse basterebbe un bell’albo quasi quadrato, un tratto essenziale ed elegante, e delle ricche parole ritmate. Parole ricche ma semplici, che acquisiscono ritmo proprio grazie alla loro semplicità.

p di papà

Per fare la parola per “papà” ci vuole una “p”, quella di papà appunto, e poi la capacità di accompagnarsi ad altre parole, ogni giorno diverse, ogni ora utili al bisogno. Perché una parola come quella basterebbe di per sé ma anche le parole più belle s’adornano andando a braccetto con altre e allora ecco il “papà ombrello” nel caso dovesse piovere, il “papà letto” nel caso si volesse schiacciare un pisolino, il “papà segreto” se si volesse affidare i propri pensieri bambini a uno scrigno sicuro.

Un papà trasformista dunque? No, un papà in tutto e per tutto, un papà che sa sorridere come mettere in punizione, che sa aiutare, che sa giocare.

Le pagine si alternano una dopo l’altra; su sfondi pieni di colori senza chiasso e dolci si alternano delle forme stilizzate, un papà e un bambino o una bambina. Sembrano ombre riprese mentre s’adagiano sulle pareti nello stesso istante in cui la realtà si compie, in cui i gesti di cura parentale e amore hanno luogo e si esprimono.

Una danza di ombre di realtà che intenerisce e commuove. E commuoverebbe anche il papà più orso e brontolone.

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