Quando: durante le vacanze di Natale Per chi: bambini + genitori Perchè: i bambini imparano…
Il puzzle è un gioco antico, inventato addirittura intorno al 1760 in Inghilterra. Eppure non è mai passato di moda, e tante generazioni hanno giocato impegnandosi in questo rompicapo.
L’origine (forse un poco fantasticata) del termine puzzle sarebbe questa: in inglese il gioco del puzzle si chiama Jigsaw Puzzle, dove Jigsaw indica il seghetto del traforo, e Puzzle vuol dire rompicapo. Il gioco del puzzle, dunque, è il “Rompicapo del seghetto del traforo”.
Fare puzzle non è soltanto un divertimento: permette ai bambini di sviluppare le abilità spaziali.
Costruire l’immagine del puzzle, prima scomposta e disarticolata nei suoi frammenti, e che poi si fa via via sempre più definita e provvista di senso, è una specie di riscoperta e ri-sperimentazione dell’impegno conoscitivo e del piacere di dominare il reale sia attraverso la conoscenza sia attraverso l’azione creativa.
Alla fine del gioco, quando tutta l’immagine del puzzle è costruita, l’emozione è quella del trionfo!
Ecco che si rafforza l’immagine di sè nei bambini, delle proprie capacità mentre si lavora in autonomia sulla organizzione degli spazi, delle figure e dei singoli pezzettini da scegliere
IMPARERANNO A…
-Impareranno a guardare nel “modello da copiare” gli stacchi di forma e le macchie di colore, per intuire quali pezzettini possano corrispondere a quel luogo del disegno.
-Impareranno a tener conto della forma del taglio fra un pezzettino e l’altro, i cui margini devono corrispondere esattamente.
-Impareranno che non giova creare forzature: se i margini dei pezzettini ritagliati non sono esattamente corrispondenti, forzarli a collegarsi tra loro non facilita a una buona ricostruzione del disegno, anzi, la rende più difficile. Come nella scienza: le forzature allontanano dalla conoscenza, e quindi dalla verità.
-Impareranno ad analizzare la realtà nella duplice prospettiva: secondo la forma del disegno da ri-comporre e secondo la forma dell’oggetto materiale concreto, del “pezzettino” da maneggiare.
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Imparano che per risolvere i problemi ci vuole tempo.
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E che bisogna, quindi, saper pazientare, saper permanere nello stato di incertezza di chi ha fiducia di poter riuscire, ma non è ancora riuscito.
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Imparano che la conoscenza può non essere immediata: talvolta essa è sì tendenzialmente progressiva, ma secondo dei movimenti irregolari, meno o più rapidi, attraverso tentativi ed errori.
Sia Ravensburger che Galt sono marche di giocattoli e puzzle che hanno proposte per tutte le età e tutte e le passioni dei bambini e delle bambine con una particolare attenzione ai materiali e alla proposta di giochi per lo sviluppo delle capacità creative dai primi anni di crescita fino all’età scolare.
Tutti questi apprendimenti, per così dire “autogestiti”, procurano un piacere che contiene il piacere di riuscire a orientarsi nel costruire la propria percezione del mondo, ricevendone alla fine una convalida inequivocabile: “Ho visto giusto! Ho colto i vari differenti elementi della realtà e li ho connessi in modo adeguato a costruire un’immagine appropriata della realtà”.
Per una lettura approfondita :
- Levine, S.C., Ratliff, K.R., Huttenlocher, J., & Cannon, J. (2012). Early puzzle play: a predictor of preschoolers’ spatial transformation skill. Developmental Psychology.