Genitori: allenatori delle emozioni dei propri figli


Intelligenza Emotiva
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Come riconoscere le emozioni dei bambini?

Per i bambini è molto difficile dare un nome a ciò che stanno provando, il compito dell’adulto è allora quello di sostenere e confortare un bimbo arrabbiato, triste, ma anche troppo felice da non essere in grado di gestire tutta l’energia che ha da sfogare.

Nessuna emozione è negativa

Nessuna emozione è negativa, ci sono solo dei modi sbagliati per dimostrarle, i genitori sono l’esempio per i piccoli che stanno imparando a crescere e il loro insegnamento migliore è quello di non avere paura di dimostrare i propri sentimenti e le proprie paure, così i bambini faranno lo stesso e non correranno il rischio di reprimere ciò che provano. Rabbia e capricci possono essere infatti una importante occasione per allenare i bambini a sviluppare la propria intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva è un aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni.

L’Intelligenza emotiva

Lo psicologo statunitense Daniel Goleman ha formulato il costrutto di Intelligenza Emotiva, con cui identifica un particolare tipo di intelligenza legato all’uso corretto delle emozioni. Secondo Goleman, sviluppare questo tipo di intelligenza può costituire un fattore determinante nel raggiungimento dei propri successi personali e professionali, come si riporta in questo libro.

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L’intelligenza emotiva per un figlio

Altri studi sull’argomento portano all’ importante risultato della ricerca di un altro psicologo  Jhon Gottman e cioè che questa Intelligenza non è innata, ma si può imparare. E gli insegnanti migliori sono i genitori, che possono diventare dei veri e propri allenatori emotivi per i propri figli. A partire da questa scoperta Gottman, nel libro “Intelligenza emotiva per un figlio”, ha messo a punto una guida, dove “attraverso limpide spiegazioni e un ampio numero di esempi pratici, l’autore esamina le fasi cruciali dello sviluppo di bambini e ragazzi dalla gestione dei sentimenti al controllo degli impulsi, dall’importanza dell’ascolto al superamento dei conflitti e illustra passo dopo passo come trasmettere ai figli le qualità necessarie per crescere più forti e felici”.

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 Le prime figure con cui il bambino entra in contatto, solitamente i genitori, sono fondamentali per poter comprendere la differenza tra il mondo esterno e quello interiore che gli sarà d’aiuto per costruire un modello di rapporto con gli altri. Gli adulti spesso riescono a percepire e manifestare solo pochi sentimenti, perché alcuni per cultura sono approvati e incoraggiati come la gioia, mentre altri considerati negativi, come la paura e l’invidia, sono da nascondere o da temere.

Tutte le emozioni sono importanti

Tutte le emozioni hanno la stessa importanza e non sono né positive né negative, adatte al genere femminile piuttosto che al genere maschile. E’ infatti fondamentale aiutare il bambino a riconoscerle e ad esprimerle con le parole. I bambini piccoli collegano le emozioni ad eventi concreti come ad esempio la gioia può essere ricondotta alle coccole dei genitori, la rabbia ai dispetti dei fratelli, la tristezza ad un rimprovero e la paura al buio, al temporale o ad altro. I bambini fino a circa 6 anni sono emotivamente sinceri, in quanto in questi anni sperimentano i propri e gli altrui stati d’animo, dopodiché sono in grado di mascherare le proprie emozioni, soprattutto se all’interno del contesto familiare, non gli si è data l’opportunità di esprimere le proprie emozioni e se le emozioni non sono mai state ascoltate o capite. Ciò non toglie che in età scolare impareranno comunque a mascherarle, in quanto sapere quando manifestare le emozioni e quando non manifestarle rappresenta la base per mantenere i rapporti sociali e contribuisce alla crescita della competenza emotiva del bambino.

Familing consiglia “Il Filo emozionato”

Noi di Familing vi consigliamo questo dolce libro per bambini, con il quale iniziare a prendere confidenza con le emozioni da riconoscere e spiegare ai più piccoli:

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In ogni pagina un’emozione da percorrere e capire, ed un filo da infilare. Per la tristezza serve una carezza e la speranza che tutto passi. Per molta tristezza ci vuole un abbraccio. La gioia si fa insieme. Per la rabbia si conta fino a dieci. La paura ha bisogno di un respiro profondo e di una voce che dica: «Coraggio!». Un filo per ogni emozione, per accompagnare i bambini ad attraversarle e riconoscerle giocando.

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