Un, due, tre: scuola!!


Che fatica pensare al rientro
A mother and son on beach outdoors Sea and Blue sky
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Un, due, tre: scuola!!

Che fatica pensare al rientro. A riorganizzare i tempi e tutte le attività. Agli impegni, ai compiti, alle giornate corte e al freddo dell’inverno, alla piscina il giorno dopo catechismo, il dentista, la pallacanestro.

Ok, non è un  disastro. Non arriva proprio tutto insieme. Possiamo provare a reintrodurre piano piano tutto quello che fa rima con settembre.

Intanto proviamo a mantenere un pò di tempo per noi, per una passeggiata all’aria aperta, alla scoperta dei doni settembrini. Abituiamo i bambini al passo delle stagioni e abituiamoci insieme, prima di lasciare la casa delle vacanze a riprendere alcuni ritmi e abitudini dei giorni di non-vacanza.

C: “Certo, facile a dirsi”

I: “Anche a farsi, basta scegliere UNA abitudine che abbiamo apprezzato in questo tempo dedicato alle vacanze e provare a mantenerla. Senza pensare alla storia dei buoni propositi. Lo sappiamo che sarà  facile smarrirla nel corso del tempo, ma se lo facciamo piano piano, inganneremo un po’ i tempi e ci sentiremo ancora un po’ in vacanza, fino a quando non saremo scivolati con tutti e due i piedi dentro le routines, ma a quel punto ci saremo abituati e non avremo il TRAUMA da rientro”

C: “Le routines sono quelle abitudinisemprelestesse che ci facevano vivere anche al Nido, vero?”

I: “Vero! Quelle che piacciono ai bambini perché scandiscono i tempi e anche i bio tempi, quelli che hanno a che fare con la vita, il sonno, il cibo. Mangiare sempre alla stessa ora, andare a dormire sempre alla stessa ora, ci abituano a creare una armonia durante la giornata. Se riusciamo a non cambiare di troppo l’ora a questo bio orologio nei giorni di vacanza come nei giorni di scuola, impiegheremo meno fatica per rientrare nei ritmi da riprendere.”

C: “Ecco perchè questa settimana anche se sono in vacanza devo andare a letto alle nove e mezzo, giusto?”

I: “Facciamo un quarto d’ora più tardi, ma ogni giorno  un minuto prima via via fino al giorno in cui la sveglia suonerà davvero e dovremmo essere pronti ad uscire di casa per andare a scuola”

C: “Già… e dovremmo  stare fermi per molto tempo seduti al banco fino alla ricreazione… comunque quello che mi piacerebbe fare ancora di quello che facevo in vacanza è giocare con le carte. La nonna mi ha insegnato a giocare a scopa e dopo cena ci ho giocato spesso, dici che se ci giochiamo ancora un po’ anche a casa, dopo cena prima di andare a letto, mi sentirò  ancora un po’ in vacanza?”

I: “Dico che dovremmo provarci sì! E se funziona lo raccontiamo a tutti: abbiamo scoperto come si fa a scivolare nelle routines senza farci venire il maldivacanza e il traumadarientro”

C: “Andiamo?”

I: “Andiamo”.

 

C. ha più o meno 7 anni.

I.  la giusta età per essere la sua mamma.

 

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